Il marchio dell'infame

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M.llo Fabrizi
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Il marchio dell'infame

Messaggioda M.llo Fabrizi » 03/10/2018, 18:00

Premessa: ogni riferimento a fatti realmente accaduti o a luoghi e persone realmente esistenti è puramente CASUALE.


Mi chiamo Giuseppe Fabrizi, sono nato a Pomezia (RM) 40 anni fa e sono maresciallo nell'Arma dei carabinieri. Non ho figli e sono single. Non conosco comunque la noia, poichè il mio mestiere occupa abbondantemente il mio tempo, libero o meno che sia. In tutta onestà non posso essere definito un superinvestigatore, e ben difficilmente verrò insignito di medaglie d'oro al valore una volta che la mia ora sarà scoccata; non ho un curriculum splendente di gloria e di onori alle mie spalle, ma una cosa posso riconoscerla a me stesso: ho sempre cercato di fare il mio dovere, per amore della giustizia, dell'Arma ma soprattutto dei miei simili.
Due giorni fa sono stato chiamato sulla scena di un fatto tragico e alquanto strano. L'accaduto è stato reso noto al pubblico per sommi capi da questo articolo pubblicato su Il Corriere del Lazio:

Macabra scoperta nella serata di ieri in una villetta di Cerveteri. Paolo F., allarmato perchè la sorella non rispondeva al cellulare, si è recato presso l'abitazione che la donna occupava con il marito ed il figlio a Cerveteri in Via del Sasso. Una volta suonato al campanello e non avendo ricevuto risposta, ha allertato i carabinieri della locale stazione. La porta è stata quindi forzata, e al pianterreno della casa sono stati rinvenuti tre cadaveri: quello della donna, Rosa F., 36 anni, del marito, Vincenzo C., 38 anni, e quello del loro figlioletto Marco, di soli 8 anni. I militari non hanno riscontrato tracce di colluttazione, ne' segni di effrazione, ne' ferite evidenti sui corpi, inoltre i locali della villa erano in perfetto ordine. Gli inquirenti, ad un primo esame della scena, non hanno nascosto le proprie perplessità. Le indagini su questo insolito caso, che si preannunciano non facili, sono state affidate alla Legione Carabinieri Lazio con la collaborazione del R.I.S. di Roma, e sono ora coperte da uno stretto riserbo. La tragica scoperta ha colto di sorpresa e suscitato grande sgomento fra gli abitanti del vicinato, che conoscevano molto bene la famiglia.

Pur rischiando di scatenare il panico con la sua pettegola indiscrezione, l'articolista ha purtroppo scritto il vero: questo si presenta come un caso piuttosto anomalo, come non avevo mai dovuto affrontarne prima. Chi o cosa ha causato la morte di quelle persone? Non una goccia di sangue è stata repertata sul luogo, non un'arma, non un'impronta, non un solo sia pur labile indizio dal quale far partire le indagini. Non so che pensare, e provo un certo senso di inquietudine. Mi reco all'Istituto di Medicina Legale, ove il patologo dr.Francesco Antonucci dovrebbe aver terminato l'esame necroscopico sui tre corpi.

Istituto di Medicina Legale La Sapienza, viale Regina Elena, Roma

Una volta presentate le mie credenziali, vengo accompagnato alle sale autoptiche ove incontro il dr. Antonucci. Non lo conosco, questa è la prima volta che ho a che fare con lui. Mi è stato descritto come un tipo ameno, bonaccione, ma professionalmente assai preparato; spero che sappia fornirmi qualche risposta.

-Buongiorno, dr.Antonucci, sono il maresciallo Fabrizi, dovrebbero averle annunciato la mia visita...

-Sì, certo, marescia', lieto di conoscerla. Mi segua, prego...

Fatti pochi passi, entriamo nella sala, dalle pareti ricoperte di piastrelle verdognole. L'ambiente è piuttosto freddo e alquanto maleodorante, ma nel complesso pulito e ben illuminato. Su altrettanti tavoli metallici sono adagiati i tre corpi rinvenuti nella villa di Cerveteri.

-Ebbene, dottore, pendo dalle sue labbra... Cosa ha ucciso questi tre infelici?

-Ehhhhhhh....Eh, marescia', che posso di'? Vede, questi so' morti dissanguati, e...

-Dissanguati? Ma che sta dicendo?

-Essì...E' tutto in ordine, apparte che nun ce sta più manco 'na goccia de sangue in nessuno dei tre!

-Ma come diamine è possibile? Non c'era sangue dove li abbiamo trovati! E' sicuro di non essersi sbagliato?

-Aho', se po' ddi' de tutto sul mio conto, ma non che nun so fa' er mio mestiere, sa!...Mica so' ccecato! Se vede bbene che 'sti tre stanno a secco, so' vòti come er serbatoio d'a mia macchina dopo che l'ho prestata a mi fijo!

-Dissanguati...Ma non abbiamo notato ferite sui loro corpi! E' assurdo, non crede?

-Eh, so' d'accordo con lei...Nun ce stanno ferite, un graffietto, 'na sbucciatura, 'n bozzo...Gnente de gnente! Nun mo 'o spiego... La facciaccia, oh! Manco avessero 'ncontrato er Conte Dracula!

-Dottore, suvvia, cerchi di darsi un contegno! Qui ci sono dei morti, non stiamo al bar...Ma scusi...Come possono essere morti dissanguati senza essere feriti nemmeno lievemente? Ci sarà una spiegazione logica, perdio...Le era mai capitato niente di simile?

-No, marescia', mai. Mi scusi, so' abbituato a fa' un poco de ironia ner mio mestiere, sennò a'n certo punto se ponno da' li numeri...Capirà: sempre a sbudella' li morti! Però, apparte 'sti scherzi, nun m'era mai capitato prima gnente der genere. Ma io, 'sta autopsia, l'ho fatta bbene, so' sicuro! Ho penzato che a 'sti tre poracci je avessero succhiato er sangue con quarcheccosa, ma ho esplorato centimetro pe' centimetro tutt'er corpo de tutti e tre, nun ce sta manco er buchetto de n'ago da siringa...Gnente emorraggie, apparte er fatto che n'emorraggia nun fa' spari' tutt'er sangue a 'sto modo...Anco si c'avessero avuto n'emorraggia, avrei dovuto trova' 'na pozza de sangue dentro a' cavità toracica! E poi, no, dico: n'emorraggia 'mprovvisa tutti e tre inzieme? Ma quando mai? Nun riesco propio a capi' che possa esse' successo...Ma, pe' curiosità, che facevano nella vita, questi?

-Niente di strano, dottore, nel modo più assoluto: lui era impiegato di banca, lei pure impiegata postale, e il figlio andava a scuola. Erano tutti fervidi credenti, non perdevano mai una messa domenicale e partecipavano alle attività della parrocchia. Niente amicizie equivoche, niente vizi particolari, nessuno scheletro nell'armadio, nulla...I genitori non fumavano nemmeno, pensi! Una famiglia modello, molto unita, erano quel genere di persone che chiunque desidererebbe avere come vicini di casa. Non erano nemmeno particolarmente facoltosi; la villetta l'aveva ereditata il marito da suo nonno, vivevano dei loro stipendi ed erano felici così. Questo ci ha detto il fratello della donna.

-Mannaggia, oh...Poracci...Me dispiace. Marescia', se je sembra er caso se potrebbe fa' quarche artra indaggine, magari se potrebbe senti' er parere de 'n'artro patologo, ma nun credo che...

-No, no, non si preoccupi, mi basta la sua perizia...La ringrazio molto.

-Grazzie a llei, marescia'...Oh, io sto a disposizzione, eh...Tenga solo presente che tra 'n par de ggiorni ar massimo 'sti qua seranno gonfi come na zampogna, eh, nun so se...

-Per l'amor di Dio... Sì, sì, grazie per la precisazione tecnica...

-S'immaggini...Venga, mo' l'accompagno...

E così, ora ci sono questi tre cadaveri completamente prosciugati del loro sangue a reclamare giustizia...Forse non dovrei dirlo, ma questo caso mi dà i brividi. Chi...o che cosa ha visto questa povera famigliola subito prima di incontrare un destino tanto atroce?

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Samantha
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Re: Il marchio dell'infame

Messaggioda Samantha » 04/10/2018, 6:41

Mi chiamo Samantha, ho 29 anni e sono una parapsicologa, occultista ed esoterista! Diciamo che non mi guadagno da vivere solo con questo ed il mio vero lavoro è quello di agente immobiliare...ho una mia agenzia, dove ricevo anche clienti particolari che hanno bisogno del mio aiuto per problemi legati al paranormale. Non faccio delle sedute spiritiche, ma sono molto informata ed esperta di spiriti e presenze dell'aldilà! Fino ad ora ho risolto molti casi, alcuni dei quali erano imbrogli, ma molti reali e vi posso assicurare che di spiriti ne ho visti moltissimi! Non sto qui a raccontarvi come è fatto uno spirito o tutte le mie esperienza, però se cercate su internet qualcuno che vi possa aiutare in casi che ritenete strani e che non hanno spiegazioni logice...allora uscirà di sicuro il mio nome...tra tanti...Samantha Martini...e perchè scegliere me tra tanti? Perchè ritengo di essere seria, leale e molto ben preparata...e poi sono una ragazza molto empatica ed instauro, con i miei clienti, sempre un rapporto umano e profondo! Vivo a Roma, verso il centro, Trastevere per darvi un'idea!

Ah dimenticavo, sono single ed in questo momento non ho casi "misteriosi" da seguire! Ora scusatemi ma vado a cercare di vendere una casa ;)

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M.llo Fabrizi
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Re: Il marchio dell'infame

Messaggioda M.llo Fabrizi » 06/10/2018, 18:54

...Si suol dire che le disgrazie non vengono mai sole, ed io lo credo profondamente. Ieri, infatti, al comando è giunta la segnalazione del rinvenimento del cadavere di un sacerdote sempre a Cerveteri, in Via dei Vignali. A scorgere il corpo sul ciglio della strada è stato un automobilista di passaggio, che ha chiesto di rimanere anonimo ma che ha potuto fornirci l'identità del morto, poichè lo conosceva bene: si tratta di don Antonio Mancini, parroco 62enne di S.Maria Maggiore a Cerveteri. Secondo le prime ricostruzioni, pare che il religioso stesse pedalando sulla sua bicicletta, che è stata rinvenuta accanto al corpo, ma le cause del decesso sono al momento ignote. Dell'autopsia è stato incaricato ancora una volta il dr.Antonucci, che mi appresto a raggiungere presso l'Istituto di Medicina Legale.
Appena mi vede, il patologo inizia a parlare con quel suo caratteristico modo di fare:

-Aho', marescià', stavo propio pe'telefonaje...Che, c'avemo 'n congresso de vampiri, da 'ste parti? Fra tutti 'sti rumeni ch'arivano, ce ne sta quarcuno clandestino da a' Tranzilvania? Che succede?

-Si spieghi meglio, dottore...

-Eh', marescià', c'è poco da spiega'...Anche 'sto poraccio sta a secco de sangue...Tuttoqquà!

-Anche questo dissanguato? Come quei tre della villetta?

-Eggià...E puro questo nun tiene manco 'na ferita, solo quarche sgraffietto pe' la caduta da bicicletta...C'aveva 'na piccola urcera de stomaco, je mancavano tre o quattro denti de sotto e c'aveva 'na protesi de sopra, a' prostata 'n poco 'ngrossata, gnente appendice, 'na cicatrice ar braccio destro de vecchia data, artrosi de qquà e de llà...Ma er sangue? 'ndo sta er sangue? Io nun l'ho trovato, marescia', nun l'ho trovato!

-Accidenti...E anche stavolta non abbiamo repertato sangue sul luogo in cui è stato rinvenuto il corpo...Quali altre analisi ha fatto? E' sicuro di quello che dice?

-A ridàje, oh, marescia'...Vuole propio farme passa' pe' pivello, alora! Tutto, ho fatto, tutto. Gnente alcole, gnente sostanze "strane", tutto ne' limiti de norma...Metterò tutto pe' iscritto ner rapporto ufficiale. Marescia', sti morti rinzecchiti nun me piacciono, mo' comincio ad ave' paura, eh!

-Anch'io, dottore, anch'io, gliel'assicuro. Ma è fondamentale mantenere la calma, se c'è una spiegazione a tutto questo, la troveremo, anche se queste sono morti molto strane, e dietro una morte molto strana c'è sempre qualcosa di inquietante!

-Marescia', me dica 'a verità: che succede?

-Non lo so. Non lo so, davvero. Però ora bisogna aprire un'inchiesta come si deve, e nel frattempo bisogna tenere a bada la stampa: non deve arrivare una parola al pubblico di quanto sta succedendo, se si venisse a sapere di queste morti, probabilmente, si scatenerebbe il panico.
La saluto e la ringrazio, dr.Antonucci. Mi scusi se la lascio così in fretta, ma devo fare qualche telefonata.


-Arrivederci, marescia'...Me stia bbène...

Riflessioni del maresciallo fra sè e sè

Questo è troppo. Abbiamo un quarto decesso senza spiegazione ne' movente, e soprattutto abbiamo un quarto cadavere completamente privo di sangue. Che significa? Cerchiamo di mantenere la calma e ragioniamo: una famiglia di tre persone e un sacerdote, tutti soggetti conosciuti e stimati, che conducono una vita irreprensibile sotto tutti gli aspetti...Tutti vengono trovati morti senza che niente e nessuno abbia lasciato tracce, e tutti, supremo raccapriccio, sono privi di sangue e di ferite che giustifichino questo particolare. Dalle indagini risulta che in vita non si conoscevano fra loro, i C. di via del Sasso frequentavano un'altra parrocchia; cosa accomuna queste persone? Esiste un filo conduttore per questi omicidi? Nessuno di loro era...Un momento! Parrocchia? Sacerdote? Che mi prenda...La famiglia della villetta era molto devota e attiva in parrocchia, e poi c'è questo parroco, molto benvoluto dai fedeli; l'assassino o gli assassini possono essere individui che bazzicano lo stesso ambiente? Ma no, ma no, è assurdo...Chi può uccidere un uomo privandolo del suo sangue senza che si capisca come c'è riuscito? Perchè dev'essere stato un essere umano, a macchiarsi di questi omicidi, giusto? Certo! Un essere umano, come me, come tutti...Ma come ha potuto farlo? Se ho appena detto che...

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Re: Il marchio dell'infame

Messaggioda Samantha » 08/10/2018, 12:45

Oggi è stata una giornata abbastanza estenuante...ho avuto vari appuntamenti in varie zone di Roma, quindi mi sono un po stressata nel traffico! Sono tornata in ufficio e sono le 19...finisco di completare le schede dei clienti e poi torno a casa! Mentre completo l'ultima scheda, lo sguardo va sul raccoglitore, quello dei clienti particolari...si, avete capito bene, i clienti dei casi di parapsicologia. Lo prendo e mi metto a guardare tutti gli interventi che ho effettuato...sono stati davvero tanti...nel raccoglitore non ho mensionato i casi di imbrogli, ma solo quelli reali...quelli che mi hanno messo al cospetto di entità ultraterrene e spiriti! Ce ne fù una in particolare, quando collaborai con la polizia! Un caso davvero da brividi...quella volta collaborai con l'ispettore Marsi della polizia criminale...la soluzione del caso rimase nel più completo riserbo! Uno spirito inquieto si era impossessato della normale e tranquilla vita quotidiana di un piccolo paesino in provincia di Roma! Lo spirito faceva commettere omicidi verso delle persone che in passato lo uccisero. Si trattava di una ragazza che venne violentata e seviziata da un gruppo di contadini, sei per l'esattezza...la tennero in una cascina per diversi giorni...fino alla morte...lei dopo morta volle vendicarsi dei sei contadini, facendoli uccidere da altri compaesani...durante le mie indagini, io e l'ispettore ci trovammo al cospetto dello spirito della ragazza che alla fine io riuscii a far arrivare verso la luce, dandogli la pace! Il caso di parapsicologia più difficile che ho affrontato! Ma si è fatto tardi, quindi chiudo tutto e torno a casa! Alla prossima...ciao ciao! ;)

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Re: Il marchio dell'infame

Messaggioda M.llo Fabrizi » 08/10/2018, 16:44

Purtroppo, è successo quanto temevo...E' stata aperta un'inchiesta ufficiale sul misterioso caso dei morti dissanguati, di conseguenza è aumentato il numero di coloro che ne sono a conoscenza, e così c'è stata una fuga di notizie. Ora comincia a diffondersi pian piano la psicosi del vampiro che uccide la gente privandola del sangue, e immancabilmente ciò ha scatenato la fantasia perversa di mitomani e ciarlatani! Ora bisogna guardarsi anche da chi, impugnando la bandiera del "io ve l'avevo detto", si mette a sproloquiare a destra e a manca di peccati e di punizioni divine...
Qualche giorno fa si è presentata alla caserma una giovane che ha chiesto di potermi parlare personalmente; ho accettato, più per senso civico che per interesse, e oggi è il giorno in cui devo riceverla. Ho intuito che ciò che vuole dirmi è legato a queste strane morti, ma non so ancora come...Spero non si tratti di altre sciocchezze, in questi giorni ne ho sentite fin troppe!

-Mi presento: dott.ssa Barbara Brandani, archeologa specializzata in etruscologia. Ho partecipato e partecipo attivamente agli scavi della Soprintendenza. Le vorrei raccontare di un ritrovamento che abbiamo effettuato alcuni anni fa alla necropoli della Banditaccia, qui a Cerveteri. Come saprà, abbiamo indagato e scavato migliaia di sepolture etrusche, là, ma un giorno ne abbiamo ritrovata una del tutto particolare.

-Particolare in che senso?

-Vede, deve sapere che...Ma lei, immagino, non s'intende di storia etrusca, vero?

-Già, lei ha appena vinto un premio...

-Be', insomma, prima dell'avvento della civiltà etrusca vera e propria, per intenderci, ne è esistita un'altra, più antica, chiamata villanoviana, che si è sviluppata fra il IX e il VIII sec.a.C. Alcuni studiosi la considerano soltanto una fase "protoetrusca", per così dire, e i reperti più tipici di quest'epoca che sono giunti fino a noi sono i cosiddetti cinerari biconici, urne di terracotta all'interno delle quali venivano introdotte le ceneri dei defunti, poichè fra i villanoviani si usava cremarli. Tanto questa prima fase quanto quella successiva, quella etrusca vera e propria, sono presenti alla Banditaccia...

-Interessante...Ebbene?

-Di solito, queste urne non recano iscrizioni, ma soltanto decorazioni graffite: linee parallele, forme geometriche, simboli solari...Inoltre, queste sepolture sono quasi sempre raggruppate, ma una volta, come le dicevo prima, ne fu rinvenuta una diversa dalle altre, atipica: era isolata, distante un centinaio di metri dal limite attualmente conosciuto della necropoli, tant'è vero che la scoperta fu del tutto casuale. Non ci aspettavamo, infatti, di trovare una sepoltura in quel punto; qualcuno esultò, pensando che questo significasse che la necropoli era molto più estesa di quanto si fosse a conoscenza, ma ulteriori indagini svolte in quell'area non portarono alla luce nient'altro. In altre parole, era proprio come se quell'urna cineraria fosse stata posta deliberatamente a quella distanza dalle altre tombe. In più, e qui viene il bello, su quel cinerario erano graffite alcune parole, che in parte abbiamo potuto tradurre. Mi presterebbe carta e penna, per favore?

-Ecco, tenga...

-Grazie. Dunque, questa è l'iscrizione, ovviamente traslitterata dalla grafia originale:


Mi zilaθ amce mecl Rasnal / Ita muni tular...hinthial an fronta... / tupi vers vanka... /
/ netš tešna...zuc purtθne / krusnal spur telan karce, suθa celn vipita...



-Ah! Ah! Se non mi avesse detto che è etrusco, direi che per me questo è arabo!

-Abbia pazienza, ora vengo al punto. La frase è lacunosa in alcuni passaggi, ma, grosso modo, può essere tradotta così:


Io (sono) stato capo (notabile, alto dignitario) del popolo etrusco /Questa tomba (è) il confine / Spirito (anima) (è) il fulmine / Viscere (sangue) / Punizione del fuoco/Dichiara (il) magistrato


-Purtroppo, però, non sappiamo cosa significhi l'ultimo verso: sono quasi tutti vocaboli mai scoperti prima, quindi mai studiati ne' tradotti. Sulla base di alcuni fonemi e prefissi noti, tuttavia, si può ipotizzare che si tratti di una sorta di scongiuro, forse una formula esorcistica volta a rendere inoffensiva una minaccia, a proteggere da qualcosa di indesiderabile, di pericoloso. Di seguito a questa iscrizione, infine, sono stati tracciati sull'urna alcuni simboli a noi del tutto sconosciuti. Qualche altro studioso, incuriosito, volle approfondire le ricerche allo scopo di giungere a comprendere il vero senso di quell'iscrizione, ma ogni sforzo si rivelò inutile, e così quello straordinario reperto venne depositato nei magazzini del museo archeologico, dove si trova tuttora completamente ignorato e dimenticato da tutti.

-Dottoressa, è tutto molto interessante e suggestivo, ma perchè ha sentito il bisogno di venirmelo a raccontare?

-Lasci che le illustri la mia teoria e forse capirà, almeno lo spero. Se volessimo tradurre in linguaggio corrente quell'iscrizione, io credo che leggeremmo qualcosa del genere: "Io sono stato un notabile del popolo etrusco, e in questa tomba il mio spirito, violento come il fulmine, ha trovato la sua fine. Ero assetato di sangue, e per questo sono stato bruciato vivo per ordine dell'autorità". Di seguito, dovremmo aggiungere quella formula di scongiuro di cui le dicevo ma che ancora non sappiamo tradurre, mentre quei misteriosi simboli potrebbero avere un significato apotropaico ed essere perciò correlati a quella sentenza di condanna. Per riassumere, qui abbiamo un autentico demone, verosimilmente nemico del bene e quindi votato a combatterlo. Inoltre, mettiamoci per un momento nei panni dell'etrusco: chi seppelliremmo lontano da coloro che amiamo o stimiamo se non qualcuno di indesiderabile o di malvagio? Non le pare che ci sia qualcosa che può essere messo in relazione con quelle strane morti? La gente non è così stupida come a volte può sembrare, e poi c'è chi, in primis medici e studiosi di medicina, sa bene che non è possibile dissanguare un uomo senza procurargli grosse ferite ne' costringerlo a subire trattamenti di un certo tipo...

-Certo, questo lo so anch'io, ma che vorrebbe dire? Niente niente, mi sta venendo a dire che l'autore di questi delitti non è un individuo in carne ed ossa? Vuole prendermi in giro? Ah, con questa le ho sentite proprio tutte, direi che ho fatto tombola!

-Rida pure, se crede, ma può forse escluderlo, maresciallo? Onestamente: può escluderlo e dimostrare, prove alla mano, che sono soltanto sciocche fantasie?

-Ah! Ah! Non posso nemmeno escludere che domani qualcuno venga a propormi di fare la velina di Striscia la Notizia, ma suvvia!, non è credibile! Io credo invece che riusciremo a scoprire il responsabile di queste morti assurde, e ci renderemo conto che non ha nulla di ultraterreno! Questo è tutto!

-Non lo so, maresciallo, non lo so. So soltanto, soprattutto grazie agli studi che ho fatto, che non conosciamo ancora alla perfezione la nostra natura, e questo è vero in particolar modo quando ci sono di mezzo antiche civiltà che conosciamo ancora meno. Maresciallo, io ho un forte presentimento...Ci sto sveglia la notte, non riesco a togliermi dalla testa che ci sia un legame fra quel ritrovamento e questi morti! Vorrei tanto sbagliarmi, Dio solo sa quanto...

-Ma forse è tutta colpa di un virus, di qualche strana sindrome, andiamo...

-Ma non esistono virus, ne' sindromi, ne' malattie che possano fare questo, e lei lo sa benissimo! Altrimenti i medici legali ne avrebbero parlato! Non è d'accordo?

-Va bene, dottoressa, supponiamo che quanto è accaduto sia un caso paranormale o qualcosa del genere; che suggerirebbe di fare, ammesso e non concesso che io abbia voglia di imbarcarmi in una storia così assurda?

-Di interpellare chi si intende di questi fenomeni. Molto semplice.

-Oh, Santi Numi...Guardi, le dico subito che io non conosco nessuno in questo campo...

-Non si preoccupi per questo: forse conosco io la persona che può aiutarci...


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