a proposito di San Valentino

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a proposito di San Valentino

Messaggioda pinoerre » 12/02/2017, 9:20

Dall’America, confusione e consumismo, oltre il Babbo Natale vestito con i colori della Coca Cola, oltre le strampalate teorie della New age, l’antica Europa ha importato un altro pseudo-mito che di sacro ha ben poco e che, invece, risulta essere una ennesima fonte di guadagno per i produttori di chincaglierie, di preziosi ed altre cose.

Nel mille e seicento, è indubbio, ci fu una massiccia migrazione nel Nuovo Mondo (che “nuovo” non era affatto).
Gli emigranti, portarono con le poche cose, anche il ricordo d’antiche usanze.
In Europa, fino a quel tempo, il 14 febbraio era il giorno dedicato agli scambi di “biglietti amorosi” in quanto si riteneva che proprio in quel giorno gli uccelli sceglievano la compagna per accoppiarsi e riprodursi.
In effetti, intorno al quattordicesimo giorno di febbraio, assistiamo al risveglio della Natura dal letargo invernale ed alla fioritura di alcune specie vegetali.
A tale proposito, i Celti, festeggiavano questo giorno officiando gli ancestrali rituali della fertilità e della fecondità; similmente avveniva a Roma essendo il mese di febbraio esclusivamente dedicato ai riti di purificazione dal sopore del sonno invernale. Pertanto, il tredicesimo giorno era dedicato alla Virgo Vesta parentalia ed il quindicesimo ai Lupercalia.

Ma, è veramente esistito un Santo Valentino?

Nella “Leggenda aurea”, di Jacopo da Varagine, è narrato che Valentino era stato un venerabile sacerdote autore della miracolosa guarigione della figlia cieca di un principe della corte dell’Imperatore Claudio il Gotico; secondo Jacopo da Varagine, Valentino, fu decapitato per ordine dello stesso Imperatore romano nell’anno del Signore 280… e sepolto sulla via Flaminia.
Tuttavia, Jacopo da Varagine aveva le idee alquanto confuse.
Un tal Valentino, secondo una pia leggenda, fu realmente decapitato sulla via Flaminia nel III sec. dell’era volgare per ordine dell’Imperatore Claudio, ma si trattava non di un sacerdote bensì di un benefattore il quale aveva finanziato i lavori per la costruzione di una basilica.
Più o meno, era accaduto che un ricco “tal dei tali” finanziò la costruzione di una basilica christiana e, secondo l’usanza del tempo, fu dato il suo nome all’edificio.
Circa trecento o quattrocento anni dopo il benefattore fu “erroneamente” venerato come santo dal popolino ignorante, e, la chiesa non fece nulla per ridimensionare la questione, anzi, i Benedettini si assunsero il compito di diffonderne il culto in tutta Europa e di soppiantare l’antica consuetudine. Ma non è tutto.
Alcune fonti autorevoli attestano l’esistenza di un taumaturgo di nome Valentino fatto decapitare, a Roma, dal Prefetto Placido ed il cui corpo fu sepolto a Terni.

Saranno state queste le motivazioni che hanno indotto il Vaticano a cancellare dal calendario liturgico il Santo degli innamorati?


“Shuda Shali” la celebrazione dell’amore universale.
(Un albero veniva addobbato per la festa)
Per mettere fine a questo antichissimo Culto, il christianismo latino s’inventò “il santo degli innamorati”.


La festa degli innamorati è antichissima ed è legata ai riti per la fertilità.
Fin dal IV sec. a.e.v. i romani rendevano omaggio, al dio Lupercus.
I nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo dio venivano messi in un'urna e opportunamente mescolati. Un bambino sceglieva a caso alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità affinché il rito della fertilità fosse concluso.
Il rito, le celebrazioni, tuttavia, non si limitavano a celebrare la vita, bensì a festeggiare l’unione con tutte le forme di vita e con il pianeta stesso.
E' la celebrazione dello Shali, cioè l'amore universale che lega tutta l'esistenza e tutte le forme di vita, senza distinzioni di sorta che possano dividere.
Anticamente questo giorno veniva festeggiato con un patto simbolico tra gli uomini, una sorta di dedica di Pace per tutta l'umanità e verso tutte le altre creature viventi.

La festa dell’Amore .

Veniva celebrata innalzando un grande palo guarnito di lunghi nastri colorati e addobbato con fiori multicolori, attorno al quale venivano organizzate grandi danze collettive.


Dopo che la chiesa latina, con il concilio di Arles, con efferate epurazioni etniche, massacri di esseri umani dediti agli antichi culti, proibì l'adorazione degli alberi --furono abbattuti i sacri alberi secolari--- delle sorgenti e dei megaliti, la celebrazione continuò al riparo nelle foreste.
Per prudenza, l'albero, in occasioni di questi riti veniva sostituito di volta in volta con un robusto tronco che veniva piantato nel terreno.
Si legavano alla sua cima lunghi nastri colorati che venivano tenuti in mano da uomini e donne che danzavano lentamente. Tra canti e musiche, intorno al palo, i danzatori ballavano in cerchio fino ad intrecciare i nastri, suggerendo la formazione delle coppie e la fortuna dei convenuti.

La celebrazione per il rispetto per la vita, l’amore per tutte le creature, l’armonia con Madre Terra…. c’è ancora

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