I giorni della Merla

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pinoerre
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I giorni della Merla

Messaggioda pinoerre » 29/01/2017, 17:03

Il Merlo è un animale che si associa alla simbologia della Soglia e del Passaggio.
Un tempo la Grande Madre Signora della vita universale, nelle sembianze di un bianco Merlo ed anche in quelle di un Merlo dal piumaggio nero (tendente al blu) guidava il Sentire delle sue Ancelle (D:::, La Déa ed il Merlo)

Nell’Antica Roma, il computo del ciclo annuale ricominciava al plenilunio di marzo, Equinozio di Primavera; l’anno aveva la durata di 304 giorni, divisi in 10 mesi [Martius, Aprilis, Maius, Iunius, Quintilis, Sextilis, September, October, November, December] dei quali 6 di 30 giorni e 4 di 31. Allo scadere del decimo mese (December), si smetteva di contare i giorni per riprendere nuovamente il conteggio all’Equinozio di Primavera; c'erano circa sessant’uno giorni di inverno che non venivano assegnati ad alcun mese. Intorno all’anno 41 a.U.c. (713 a.e.v.), Numa Pompilio, fece aggiungere i mesi di Gennaio e Febbraio, rispettivamente di 29 e 28 giorni, così che Marzo divenne il terzo mese dell’anno. Ad anni alterni, si aggiungeva un mese intercalare, il mercedonio (Mensis Intercalaris, Mercedonius, o Mercedinus). Gaius Iulius Caesar Pontifex maximus, nel 708 a.U.c. (46 a.e.v) eliminò il mese intercalare, introdusse l'anno bisestile e portò la durata dell’anno a 365 giorni.

Si tramanda che in quelli che attualmente corrispondono agli ultimi tre giorni di gennaio (29, 30 e 31) oppure gli ultimi due giorni di gennaio e il primo di febbraio, siano i tre giorni più freddi dell'anno e che siano chiamati i giorni della Merla.
La tradizione vuole che in base a come, in questi 3 giorni, si presenta il tempo si può presagire se la Primavera sarà mite se i giorni della Merla erano freddi, se, invece erano caldi, la Primavera sarebbe arrivata in ritardo.
Questa tradizione prende spunto da un particolare fenomeno naturale che avviene a cavallo degli ultimi giorni di Gennaio e l'inizio di Febbraio*.
Fin dalla notte dei tempi, in occasione del passaggio dall’Inverno alla Primavera, gli abitanti della Antica Europa usassero accendere dei falò, vi danzassero intorno e lo attraversassero saltandoci sopra. il rituale dell’accensione dei fuochi simbolizzava il desiderio e la volontà di suscitare ed alimentare la forza del nuovo sole (rinato al Solstizio d’Inverno) all’Equinozio di Primavera e di salutare il ritorno della bella stagione e la r-inascita della Natura.
I giorni della Merla (S. Martina) hanno, nella prima metà del mese di Novembre, un opposto corrispettivo nell'arco dell'anno; nel momento in cui le temperature si stanno abbassando, nell'atmosfera si diffonde un tepore chiamato “estate di S. Martino”. L’ago della bilancia è posto al ventunesimo giorno di Dicembre, il Solstizio Invernale, la Notte madre, la Notte delle Madri.
S. Martina e S. Martino, casualità oltre che essere due dei tanti santi inventati dal christianismo?

Martia/Marsia/Marzia/Martina antica Déa appenninica, la Potnia della vegetazione primaverile e dei giardini, del Rinnovamento della vita, delle acque che donano vita alla vegetazione e la fanno crescere. Da Lei aveva nome il mese (Martia) del Rinnovamento del ciclo annuale

Martina e Martino, giorni della Merla e estate di S. Martino, casualità?
In questi due momenti del ciclo annuale avviene qualcosa di bizzarro?
Arriva il caldo quando dovrebbe fare freddo e il gelo quando la terra si sta lentamente scaldando.

Segnando dei punti intermedi tra Solstizi ed Equinozi, quei giorni bizzarri furono di particolare rilevanza per il computo del ciclo annuale del tempo e vennero tenuti in grande considerazione dalla Antica Conoscenza e dall’Antico Culto del Mondo Antico, diverse Civiltà/Culture le utilizzarono per organizzare i Calendari. Tracce ancora rivelatrici del Sapere del tempo condiviso dall’Umanità, da non sappiamo quando, per computare e tracciare il tempo per rimanere congiunti all'Ordine del Cosmo, fissando finanche eventi naturali a Leggende e Miti.



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