Il diafano e la roccia; ovvero la causa della sofferenza

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Il diafano e la roccia; ovvero la causa della sofferenza

Messaggioda pinoerre » 23/01/2017, 18:34

“La causa della sofferenza è l’ignoranza, e, l’ignorante, è causa di sofferenza; anche il dualismo è dovuto all’ignoranza. Non persistete nel voler essere ciechi e sordi, la Vita vi suggerisce di continuo a prendere consapevolezza di essere e ad allontanarvi dall’ignoranza (D)”.

La causa della sofferenza è un tema che ritengo debba essere meditato e ricercato giacché, in fin dei conti, il più delle volte la causa della sofferenza ristagna ed ha radici –principalmente- in noi. Pertanto, allorquando m’è stato possibile, ho ripreso l’argomento cercando –sempre- nuove prospettive d’analisi e tenendo conto a quanto scaturisce dalle nostre Conversazioni, dagli Insegnamenti . Tuttavia, non è facile rimuovere le cause della sofferenza dal momento che, spesse volte, non osiamo farlo… oppure ci giriamo in tondo con gli occhi bendati convinti che le cause della sofferenza sono “addebitabili” agli altri, al mondo-che-non-ci-comprende. Non si tiene minimamente conto che il nostro interagire con il Tutto-Esistente deve essere sfrondato e ripulito dai tanti falsi-convincimenti.
Non dobbiamo dimenticare che -facilmente- viene ritenuta essere causa di sofferenza un qualcosa che è addebitato al destino… al… passato… alle vite passate… quando, invece, dovremmo cercare in noi-stessi le radici della causa della sofferenza, al “nostro modo” di misurare-valutare-agire-pensare… che molto facilmente è …forzato “dai tanti falsi-convincimenti” e dalle informazioni che abbiamo accatastato senza averle “verificate”, dalle esperienze dimenticate, e, finanche, da quella realtà che ci siamo aggiustati, confezionati su misura, e, dalla quale -una volta incisa in noi- è molto difficile -se non impossibile- venirne fuori.
Vi dissi* “Uno dei principi base della Scienza dice: “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”, e, questo, è valido non solo per il mondo fisico, ma, anche, per quello che alcuni chiamano “realtà interiore”… giacché, purtroppo, molti sono coloro i quali “sono ciò che ingeriscono”, e, questo vale non solo per il cibo, ma, anche e soprattutto, per le idee, le parole, i simboli, le rappresentazioni, gli avvenimenti, le storie, con cui è nutrita la mente, è verosimile che detta “realtà interiore” sia una fittizia affermazione, vale a dire che molte di quelle cose che “escono” …non corrispondono a ciò che “realmente” è l’individuo stesso…
Vivere una vita impiantata su modelli altrui è forse il modo più semplice e tranquillizzante d’esistere, ma non potrà mai dare un senso di compimento e di vero sviluppo, come presto o tardi molti si rendono conto.
Ed è appunto da un profondo senso di inquietudine esistenziale che viene alla luce il bisogno di andare alla ricerca di se stessi, per trovare-dare un senso più pieno alla propria vita.
Vivere meglio non significa, necessariamente, divenire epicurei e darsi ad un edonismo sfrenato, ma semmai entrare in più intimo e franco contatto con se stessi, afferrare le proprie aspirazioni e comprenderle, liberare e accrescere le insospettate possibilità connaturali ad ogni essere umano.
Diversamente, l’uomo rimane incompleto come un seme mai germogliato… senza rendersene conto e finché vive.
La maggior parte degli individui ha delegato ad altri il proprio potere di decisione in cambio di tranquillità e conforto, rinunciando ad andare oltre i confini ricevuti in eredità. Nondimeno, finché si seguono i canoni, le logiche ed i convincimenti, istillati da altri, non si potrà mai sapere, qual è la “veritiera” strada, poiché si sarà sviati e confusi da fittizi obiettivi, da necessità indotte, da modelli da riecheggiare, da ideali inaccessibili, da fittizi “io” che non rappresentano e non esprimono ciò che veramente si è.
Ripulirsi dai condizionamenti per essere davvero se stessi è la possibilità che si deve cercare ed attuare “oggi”, “ora”; cominciando con l’acquisire la cognizione che ogni forma di Vita esistente sul pianeta è interdipendente, e non solo, che quest’interdipendenza è forgiata nella sincronicità degli accadimenti dall’infinitamente piccolo all’universale.
Per stabilire un valido contatto con se stessi e riuscire a cogliere e rendere fertile ciò che giace depositato nel profondo di ognuno di noi, dobbiamo inevitabilmente compiere una bella ripulitura di tutto quel ciarpame che abbiamo accumulato nella nostra Mente: dobbiamo cioè setacciare attentamente tutto il bagaglio d’idee, di convinzioni, di valori che la società ci ha instillato o che noi stessi abbiamo, con faciloneria, messo insieme.
Eliminare i pregiudizi, i dogmi, i tabù ed i falsi ideali che offuscano la nostra essenza vitale, la nostra lucidità, impedendoci –finanche- di vivere e di amare integralmente.
Abbiamo mai prestato attenzione alle soddisfacenti capacità trasformiste con le quali siamo in grado di “inventarci” o “mettere in atto” alibi purché ci si mantenga lontani da “noi stessi”? Comprendere la ragione della nostra presenza sulla Terra ed entrare in contatto con il potenziale creativo di cui ognuno di noi dispone per reintegrarsi vuol dire essere più vicini alla Divinità, a se stessi.
“Tu, Uomo (Corpo-Mente-Spirito) sei la Divinità!”… questo è il mio suggerimento. Questo è il fondamento dell’Insegnamento ".
Hanno affermato: «la crescita della propria consapevolezza avviene attraverso il passaggio delle varie esistenze (samsara), e, le varie esistenze conducono alla “liberazione” dalla transitorietà della vita che è illusione (maya)». Diversamente, non ho mai creduto in quest’assunto giacché quel che ho sempre ritenuto tenere in grande considerazione è “Qui ed ora” e che necessita essere capaci di riconoscere le proprie possibilità poiché sta al singolo non solo anelare-promuovere il “mutamento”, ma viverlo scegliendo –o meglio protendendo- al “costruire” e non al “distruggere”; in quanto alla realtà ritengo che essa è l’esternazione, nel Tutto-Esistente ed in Armonia col Tutto-Esistente, del nostro Essere ed è la verifica dell’intrinseca Natura dell’Essere-umano non diviso dal Tutto-Esistente, Energia-Universale. Ogni Essere vivente è Energia, un complesso d’Energie, e, l’Energia è lo Spirito che è Corpo-Mente-Spirito, Uno… Energia-Universale, Unica ed in nessun modo divisa o statica, e non c’è alcuna diversità che possa incrinarla!
Diverse Dottrine “mistico-spiritualistiche” pur considerando che –fondamentalmente- l’Essere umano “è” un complesso d’Energie, hanno ritenuto e divulgato che l’individuo deve aspirare ad una “esistenza superiore” al di fuori della forma-sostanza-materia intesa essere inferiore, non spirituale e non-divina e che, pertanto, tutti i dilemmi (anche e soprattutto esistenziali) sono legati al corpo-materia-forma corruttibile e transitorio-illusorio fonte d’errori-peccato (karman). Tutte queste pseudo-dottrine hanno annientato la Sublime Armonia dell’Essere, dell’Umanità; l’hanno soggiogata subdolamente e resa ipocrita, rendendola incapace di “vedere” di “sentire” di “vivere” pienamente la Vita.

L’Energia è simultanea e non risiede in nessuna individualità essa è Unica e Multiforme complessamente strutturata e fluisce sempre mutando ed interagendo.
La Fisica quantistica ri-afferma quel che in antico era Conosciuto, siamo fatti d’Energia, invisibile ad una certa frequenza, onnipresente ed onnipervadente e che tutto plasma, struttura e forma, e che non esiste passato, presente o futuro, ma che esiste solamente il presente-continuo; pertanto, si potrebbe comprendere che nemmeno l’individuo esiste, ma Energie interagenti che assumono forme e vorticano al di là del Tempo in un Tutto-simultaneo e consustanziale. La Vita è un complesso organismo-multiuniversi e multidimensionale, ed ogni dimensione è, a sua volta, multidimensionale; multi-Universi in correlazione ed interdipendenza con multi-Universi. Dal Caos all’Ordine, dall’inorganico all’organico, dal Tutto-Esistente all’Essere. Divenire, il primo movimento della Vita, il passaggio attraverso i mondi multidimensionali, la Manifestazione dell’individuo-Energia-Forma prima di transitare dal radioattivo… al Tutto-Esistente o… al non sappiamo cosa, e, comunque sia, non al Caos (non-forma, indifferenziato). Tutto è Energia, l’unica costante della Vita è il “movimento-vibrazione-suono-luce”, ogni individuo è la stessa Sorgente-Universale d’ogni Forma ed Espressione di Vita. Tutto questo deve essere «riconosciuto», «ascoltato», «accettato», «vissuto», permettere che Tutto scorra nell’Armonia è la «condizione essenziale», quindi, è il «Fluire» e, diversamente, ciò che non fluisce ristagna e degenera, avvelena l’Unità (Corpo-Mente-Spirito) proponendo alla Mente di conoscere-formulare in maniera distorta-separata-frammentata Tutto quel che è intorno a noi, allontanandoci da Tutto e da Tutti… da noi stessi.
Ogni Essere è Unico, Irripetibile ed Assoluto; la sua Natura non è un principio separato dal Tutto-Esistente né un frammento infinitesimale né deve tendere ad annullarsi nel Tutto-Esistente. Ogni Essere è l’Eterna Energia dinamica ed incessante mutamento, consustanziale di Tutto l’Universo (conosciuto e sconosciuto)
Il Tutto-Esistente si compenetra e si rivela, si plasma, in continua e reciproca interdipendenza. Sostanzialmente tutte le cose, tutti gli esseri, sono Energia e Forma, vale a dire: Spirito.
La vera esperienza della Vita d’ogni Essere non consiste nel perdere la propria individualità-unicità-irripetibilità bensì riconoscerla Divina, in altre parole: non frammentata. Il Cosmo, l’Universo, il Tutto-Esistente, è un ologramma. Ogni Essere è l’ologramma! Pertanto, l’ignoranza sola vi dà l’illusione di essere «ciò che non siete» o -in modo peggiore, alienante- «che ritenete di essere». Osservate l’Universo, osservate la Vita intorno a voi, osservate e vivete non “per quel che volete vedere” o che “si crede che sia”; l’Universo, la Vita, ogni essere, sono Energie Cosmiche in continuo processo di mutamento incessante.
La Mente di ogni Essere è l’Universo, è Manifestazione infinita -molteplice e multiforme- della Mente Universale così come gli elementi naturali del Corpo di ogni Essere sono gli stessi dell’Universo; Corpo-Mente -non Corpo e Mente- sono interdipendenti e correlati, sincronici con il Cosmo, il Tutto-Esistente, e, sono intimamente collegati da interazioni legate e interdipendenti che li fanno esistere.
Appunto per questo, negli ultimi anni, ho maturato l’idea che, per quanto detto sulla interdipendenza-sincronicità-correlazione Corpo-Mente-Spirito, necessiterebbe non più parlare di squilibri della sfera mentale che si manifestano e si mostrano come sintomi, malattie o segni corporei, perché continueremmo a sostenere la divisione fra “Mente” e “Corpo” e “Spirito” favorendo quei falsi sistemi di valori (religiosi-morali-etici, ecc) che privilegiano lo “Spirito” (ritenuto divino ed a volte demoniaco) oppure la “Mente” (ritenuta anche superiore ed a volte demonizzata) a scapito del “Corpo” (ritenuto inferiore-peccaminoso-transitorio, ecc.) il quale, per quel sistema di valori, appunto suggerite alla “Mente” e che per questo si ritiene superiore, pura, mirante e protesa allo spirituale, al divino, lentamente… allontanerà l’Essere dalla consapevolezza di Essere-ciò-che-È.
Il “malessere” è stato definito una chiave di lettura di quel che sta avvenendo in noi e che ci segnala la possibilità di trasformare uno stato disarmonico in armonia. Lo stato di malattia è stato interpretato avente sempre origini interiori e che è da noi auto-prodotta oppure… essere relativa alle azioni e alla vite passate. La malattia è ritenuta essere uno stato negativo, di contrasto esistente-latente e che si esplicita (somatizza) per renderci consapevoli di un qualcosa che la nostra Mente ed il nostro Spirito conoscono-dissentono. Ma …se la “malattia” è il frutto di quel che male-costruiamo… sembrerebbe improbabile che possiamo mutare uno stato disarmonico in Armonia.
Che fare?
Essere disponibili a comprendere gli aspetti molteplici e multiformi della Vita per liberarsi dall’inganno (quei falsi sistemi di valori) che scaturisce dall’aver limitato l’Energia Vitale che Fluisce dal Tutto-Esistente nell’individuo e dall’individuo al Tutto-Esistente; l’inganno è la divisione apparente, una inesistente verità a volte resa tragica da chi sulla propria divisione-frammentazione di “Corpo-Mente-Spirito” ha eretto il proprio potere sulla Vita Universale… separandosi da Lei!

Pertanto, “non siate gli abusati dell’ignoranza” giacché l’ignoranza (e/o quei falsi sistemi di valori), allorquando concupisce la Mente e la possiede senza ritegno, vi renderà ciechi facendovi «ritenere nel giusto» e perdere il vostro Essere il Tutto-Esistente.

*(U.R. anno XVII, n°4 –in “Bisogni umani, falsi principi morali ed altre cose ” di D.)

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Re: Il diafano e la roccia; ovvero la causa della sofferenza

Messaggioda Massimiliano » 24/01/2017, 9:48

Ciao Pino,

quello che hai condiviso con noi è di grande interesse e prorpio per questo volevo farti alcune domande...secondo te, sarebbe giusto pensare che quello che siamo ora è il frutto della nostra mente? E' plausibile pensare che siamo delle antenne che captano pensieri dall'universo e li aggreghiamo a nostro piacimento? E' giusto pensare che una cosa esiste se la guardiamo? Se in una foresta cade un albero e nessuno si trovasse li durante l'evento...è vero che non esisterebbe il rumore dell'albero che cade?

Grazie
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Puoi credere a ciò che dicono tutti, lasciarti cambiare dalle mode, affidare agli altri la tua felicità.
Ma, in alternativa, puoi anche fermarti. E vivere!

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Re: Il diafano e la roccia; ovvero la causa della sofferenza

Messaggioda pinoerre » 24/01/2017, 11:43

Grazie, spero di non annoiarvi... la brevità non è il mio forte.

"quello che siamo ora è il frutto della nostra mente? "
...noi , ciascuno di noi , ogni essere vivente, è ciò che è fin dall’inizio dell’Esistenza nella durata illimitata del tempo. Ci manifestiamo con il Tutto esistente e siamo unici ed irripetibili. La manifestazione è il venire in esistenza in maniera individuata e, su questo piano vibrazionale, nasciamo …viviamo, non ha importanza quanto né dove… moriamo. Giacché tutto quel che nasce, vive e trapassa in uno stato di essere per ritornare a nascere… vivere… morire… rinascere… fin quando? Non lo sappiamo anche se molte Scuole, gli Insegnamenti, affermano fin quando abbiamo compreso e realizzato l’Esistenza e ci si identifica con l’esistenza. Alcuni dicono giungere al nirvana …personalmente e per gli Insegnamenti che ho appreso e vivo… la Vita, il vivere, è in questo meraviglioso Mondo multiforme del quale siamo partecipi… interagiamo con il Tutto esistente e viceversa. E la Mente? Di volta in volta la nutriamo con tutto quel che apprendiamo e viviamo, con le esperienze vissute ed anche apprese. Lei è la nostra migliore amica, la Guardiana della nostra incolumità nella durata limitata del tempo. Nel continuo rinascere la formiamo e strutturiamo… l’essere ciò che siamo acquisirà sempre più la sua unicità ed identità… cioè noi siamo –ora- tutto quello che siamo stati nelle precedenti vite… solo che non rammentiamo.
Il risvegliarsi è auspicabile, riacquisire la memoria è auspicabile…
.

"E' plausibile pensare che siamo delle antenne che captano pensieri dall'universo e li aggreghiamo a nostro piacimento? "…. Noi, ciascun essere vivente, è l’universo stesso… interagiamo in maniera correlata e sincronica e finanche gli diamo forma, struttura… sia che lo sappiamo sia che lo ignoriamo. L’universale siamo ciascuno di noi… la comprensione di noi è la comprensione dell’universale. I pensieri di ogni singolo essere vivente sono sincronici all’universale. Il nostro interagire …modifica l’universale e l’universale interagendo con noi …ci modifica, giacché non è mai esistito il libero arbitrio né la libertà per come la si intende comunemente. Non siamo antenne che captano, siamo l’universo. Non agiamo né aggreghiamo nulla a ...nostro piacimento. Nell’ordinario ogni essere vivente cerca di riproporre il paradigma che è stato fonte di benessere… per lui/lei …ma ignorando che il suo pensiero, le sue azioni, sia espressi, messi in atto, oppure non espressi né messi in atto… dice… affermerà che tutto è contro di lui oppure che è la cattiva sorte… ed anche che il suo malessere …proviene dagli altri.

"E' giusto pensare che una cosa esiste se la guardiamo?" la quantistica non ha scoperto nulla di nuovo… è l’antico sapere che le religioni monolatriche specialmente …hanno tentato di obliare per asservire l’essere ad un presunto dio-creatore. Le cose esistono anche se noi le ignoriamo… non abbiamo informazioni… non abbiamo fatto esperienza. Sapete cosè lo spaturno? Descriverlo è inutile, ma se lo incontrate… se vi imbattete… se fate esperienza dello spaturno… saprete e vi renderete conto di averlo avuto sotto gli occhi di continuo… di averlo toccato… assaporato… di averlo rigettato perché …per il vostro paradigma… vi causa indigestione… mal di testa… ecc…

" Se in una foresta cade un albero e nessuno si trovasse li durante l'evento...è vero che non esisterebbe il rumore dell'albero che cade? " se c’è una foresta… e sappiamo cosa si indica col termine foresta… se abbiamo visto immagini di una qualche foresta… se comunque sappiamo che c’è …non sappiamo dove, ma lontano da noi… una foresta, se qualcuno ci ha parlato o descritto una…foresta…. È possibile che un albero cada… per qualsiasi motivo anche a noi ignoto, ma cade… ebbene il rumore che produce cadendo esiste… anche se noi non lo sentiamo ed anche non lo abbiamo mai sentito… ne lo hanno descritto… non siamo soli, gli unici viventi...

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Re: Il diafano e la roccia; ovvero la causa della sofferenza

Messaggioda Massimiliano » 24/01/2017, 16:08

pinoerre ha scritto:Grazie, spero di non annoiarvi... la brevità non è il mio forte.


Ciao Pino,

beh...certi argomenti non si possono ne abbreviare, ne sintetizzare e ti ringrazio per le tue risposte!

Max
Perché puoi continuare a far finta di nulla, a essere sempre connesso, a correre senza sosta.
Puoi credere a ciò che dicono tutti, lasciarti cambiare dalle mode, affidare agli altri la tua felicità.
Ma, in alternativa, puoi anche fermarti. E vivere!


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